Circolo svizzero di Trieste

Nascita, rinascita e crescita del
Circolo Svizzero di Trieste

Nel corso del XVIII secolo la Comunità svizzera a Trieste, sempre più fiorente grazie al “Porto franco” istituito da Carlo VI d’Asburgo, giunse presto a contare ben 700 persone. Il luogo di aggregazione era l’antica Basilica di San Silvestro, acquistata dai grigionesi nel 1785. Dopo la prima guerra mondiale, subentrato il Regno d’Italia, nell’incertezza del futuro, la Comunità subì una rapida contrazione a causa di molti rientri in patria. Gli svizzeri sentirono forte il bisogno di associarsi.
Robert Engeler individua la nascita del Circolo svizzero di Trieste con ogni probabilità nel 1920. Seguirono anni di ricostruzione e di ripresa economica graduale e molto promettente. Nel 1948 il Consiglio Federale Svizzero decide con lungimiranza l’acquisto di una prestigiosa sede consolare: la bella “Villa Sulfina”, dove si svolsero memorabili gioiose ed eleganti feste – Festa del 1°agosto, scambio degli auguri con tutte le Autorità cittadine per le feste religiose canoniche. La villa aveva sale da gioco e da lettura, una sala da bigliardo, giardino e ospitava anche la sede del Circolo svizzero, della Società Elvetica di Beneficenza (istituita nel 1786) e del Circolo di cultura italo-svizzera (istituita nel 1967).
Senza alcun preavviso, nel 1977, la Sede consolare di “Villa Sulfina” venne venduta. L’improvvisa decisione fece assai discutere, provocando grande stupore e risentimento fra i cittadini svizzeri residenti a Trieste. A opporsi, in particolare, furono il presidente del Circolo Giorgio Zumthor (1953-1983) e il Console generale di Svizzera a Trieste Albert Bruggmann (1971-1977), che protestò energicamente presso il Consiglio Federale. Tutto vano. I documenti della Comunità furono trasferiti all’archivio di Stato a Berna. Si giunse al punto che l’allora ambasciatore di Svizzera in Italia in visita a Trieste non fu ricevuto a Trieste, ma “diplomaticamente” accolto a Gorizia da Carlo e Martha Brunnschweiler nella loro tenuta di Campagnuzza, alla periferia della città, dove operava e “meritava una visita” la loro azienda modello, che produceva un innovativo “Sistema di ventilazione”, esportato in diversi paesi europei.
Sicché, malgrado le sue prestigiose istituzioni, le opere filantropiche tutt’ora esistenti, i suoi illustri personaggi e le sue profonde radici nel capoluogo giuliano, risalenti alla prima metà del XVIII secolo, il Circolo svizzero di Trieste minacciava di scomparire.
La traumatica chiusura fu vissuta con grande dispiacere dalla Comunità, il Circolo tuttavia sopravvisse e sopravvive grazie all’ospitalità nel domicilio dei presidenti pro tempore e agli incontri mensili nello storico Caffè Tommaseo. Un vulnus avvertito tutt’ora.
Arrivando ai giorni nostri, la presidente del Circolo Margrit Ramseyer Cocco, che ricorda gli anni ’70 della storia della Comunità come “anni bui”, nel 2008 ha affidato allo scrivente l’organizzazione della mostra sul pittore e architetto grigionese Ramiro Meng – da lungo tempo in pectore ai discendenti dell’artista. La mostra fu realizzata con successo in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Trieste. Nello stesso anno Giuseppe Reina è subentrato alla presidenza. Subito ci siamo dotati di logo e sito internet. (http://www.circolosvizzerotrieste.it/)).
Nel 2012 abbiamo curato la pubblicazione del libro: “La Comunità svizzera a Trieste dal ‘700 al ‘900” (Trieste, Italo Svevo 2012) e organizzato la mostra omonima che ha riscosso grande successo in città.
L’eco del risveglio delle attività del Circolo giunge in Ticino, da dove sono iniziati ad arrivare diversi giornalisti, a partire da Michela Montalbetti, Romano Venziani e Luciano Paltenghi (video nel sito: “Il raduno ticinese al Civico Orto Botanico di Trieste”, “La Trieste degli Svizzeri”. Nel settembre dello stesso anno, con l’eccellente collaborazione di Bernardino Croci Maspoli, direttore del Museo del Malcantone, abbiamo organizzato una gita storico-culturale in Ticino, cantone d’origine di molti architetti operanti a Trieste, oltre al grande Pietro Nobile (1776-1854). E proprio su quest’ultimo che Gino Pavan e Rossella Fabiani, entrambi grandi studiosi dell’opera del Nobile, hanno tenuto un’interessante conferenza. Come ha notato Fabiani: “Nobile ha dettato l'aspetto estetico di tutte le grandi città asburgiche: Vienna, Praga, Budapest e Trieste”. Al termine della conferenza abbiamo ricevuto in dono in segno di amicizia tre alberi di melo, che sono stati piantati al Civico orto botanico di Trieste, dove nell’ottobre del 2013 è stata accolta ufficialmente la restituzione della visita di una nutrita delegazione ticinese, guidata dal sindaco di Capriasca (Ticino) Andrea Pellegrinelli.
Nel 2014 abbiamo ideato e organizzato il “Premio internazionale Pietro Nobile”, che si tiene con cadenza biennale alternato al premio “Minerva d’argento” della Società di Minerva voluto da Gino Pavan, suo storico presidente e per noi “padre culturale putativo” di Pietro Nobile visto il gran numero di pubblicazioni che ha dedicato al celebre architetto ticinese. Si auspica di poter organizzare la IV edizione del premio il prossimo autunno.
Nell’agosto 2015, su iniziativa della traduttrice Monica Oliari, abbiamo organizzato l’estensione a Trieste del Festival di poesia svizzera itinerante in Europa “Seetaler Poesiesommer”. Festival che si ripete annualmente sotto la guida del suo ideatore Ulrich Suter e con patrocinio e sostegno del Consolato generale di Svizzera a Milano. Si auspica di poterlo riprendere quanto prima, Covid-19 permettendo.
Nel maggio 2016 abbiamo organizzato all’Hotel Savoia Excelsior Palace il “78° Congresso del Collegamento Svizzero in Italia, con grande successo di partecipazione di Autorità diplomatiche, politiche e di congressisti (220 iscritti), provenienti da tutta Italia. Svolti argomenti d’interesse dei cittadini svizzeri in Italia (Quinta Svizzera) e il tema “Trasporti”, su proposta dello scrivente, stante l’eminente interesse reciproco di Trieste e Svizzera; relatori: il ticinese Alessandro Fattorini e il triestino Zeno D’Agostino, oggi Presidente del Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale con progetti di “Porto franco d’Europa”!... In congresso si è svolta anche la riunione dell’UGS e un toccante concerto di corni alpini.
Nel 2016 abbiamo firmato un “Accordo di collaborazione” con l’Istituto Comprensivo di via Commerciale Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria, che, nell’ambito del Potenziamento all’educazione al patrimonio culturale per la sua valorizzazione, ha adottato il Teatro Romano di Trieste. Il monumento coperto nei secoli da edifici e vegetazione fu individuato da Pietro Nobile. Ebbene i piccoli studenti attori protagonisti in Teatro rappresentano in costume i personaggi storici importanti del monumento.
Nel 2018 abbiamo firmato un “Accordo di valorizzazione” col Direttore del Polo Museale del FVG Luca Caburlotto.
Nel gennaio del 2021, abbiamo firmato il rapporto di partenariato con Rossella Fabiani, presidente della Società di Minerva.
Nell’ottica della nascita nel 1916 dell’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero (OSE), oggi possiamo affermare che il Circolo Svizzero di Trieste, rappresenta una Comunità pioniera della Quinta Svizzera in Italia e, ancorché di piccole dimensioni, vanta una vita sociale attiva con un numero di soci e soci simpatizzanti in costante crescita.

Giuseppe Reina

 

Cenni storici del
Circolo Svizzero di Trieste

Il Circolo svizzero di Trieste fu fondato nel 1920. Probabilmente, per i radicali cambiamenti politico-istituzionali verificatisi alla fine della prima guerra mondiale con il passaggio della città giuliana dall’Impero austro-ungarico al Regno d'Italia, gli svizzeri, già riuniti nella Società elvetica di beneficenza, avvertirono il bisogno di una maggiore unità.
Personaggio di spicco tra i fondatori fu il grigionese Piero Berta che ricoprì per lunghi anni la carica di presidente.
Per i suoi meriti in seno alla Comunità svizzera, gli venne inoltre conferita la qualifica di socio onorario.
Come tutti i circoli svizzeri in Italia, quello di Trieste è un'istituzione apolitica e aconfessionale, nata su iniziativa della comunità svizzera locale.
È interessante ricordare che nella prima metà del XX secolo l’organizzazione delle Comunità svizzere in Italia si arricchì di un'altra importante istituzione: il Collegamento di tutti i Circoli svizzeri d’Italia.
Il Collegamento raduna tutti i Circoli svizzeri in Italia (una trentina) in un congresso annuale, dove vengono discussi temi di attualità e d'interesse generale.
L’attuale presidente è Irene Beutler-Fauguel, subentrata a Robert Engeler nel 2009. Per i rapporti con Berna, il Collegamento si avvale di un Comitato di sei membri.
A differenza di tutte le altre comunità svizzere all’estero, quella italiana ha la fortuna di poter contare su un proprio giornale, la Gazzetta svizzera, che esce mensilmente, Fondata nel 1968 da Emilio Steffen, la Gazzetta è nata e si regge grazie al lavoro di pochi volontari. Oltre al citato fondatore, ricordiamo innanzitutto l'avv. Ugo Guidi di Milano, che dal 1969 cura la rubrica legale, e Robert Engeler, anch'egli di Milano, che dal 1993 cura la rubrica sull’assicurazione sociale (AVS). Entrambi hanno di recente ricevuto un importante riconoscimento per il prezioso lavoro onorifico svolto a beneficio di tutti gli svizzeri in Italia. Ugo Guidi è stato nominato, con solenne cerimonia a Lucerna, Svizzero all'estero dell'anno 2010 e Robert Engeler è stato eletto Presidente onorario del Collegamento e della Gazzetta svizzera. Ricordiamo inoltre Ignazio Bonoli, economista e giornalista, da molti anni eccellente e infaticabile redattore della Gazzetta svizzera.
A partire dal secondo conflitto mondiale si è purtroppo registrato un ulteriore assottigliamento della colonia svizzera di Trieste. Resta sempre la fondata speranza che, in un'Europa più liberale e allargata, Trieste, finestra sui Balcani e il Medio Oriente, possa nuovamente risorgere a maggiore importanza internazionale. C'é da augurarsi che in quest'evoluzione la colonia svizzera possa annoverare giovani leve per un futuro degno del suo glorioso passato.
Attualmente le famiglie iscritte al Circolo sono una cinquantina per un totale di circa cento persone, fra cittadini svizzeri e simpatizzanti.

Presidenti del Circolo svizzero di Trieste (con riserva di esattezza):

Piero Balthasar Berta1920 – 1936
Ludovico Gschvvend1936 – 1952
Giorgio Zumthor1953 – 1983
Bruno Camponovo1983 – 1984
Federico Napp1984 – 1991
Margrit Ramseyer Cocco1991 – 2002
Monique Frei Braulin2002 – 2004
Margrit Ramseyer Cocco2005 – 2008
Giuseppe Reina2008 - in carica

Fonte: “La Comunità svizzera a Trieste dal ‘700 al ‘900”